Lugo in Romagna: info, eventi e itinerari a Lugo (Ravenna, Emilia-Romagna). Cosa vedere, fare, gastronomia e tradizioni

Lugo e la sua storia

La sua è una posizione che sembra voler controllare tutta la Romagna, sino a Ravenna, sino al mare. Posizione che per secoli è stata la croce e la delizia di Lugo, al quale gli abitanti spesso aggiungono "di Romagna", per non confonderlo con altri toponimi nel mondo: di lì sono passati eserciti non sempre amichevoli ma è stata anche un posto di agricoltura "specializzata" da sempre, avviata addirittura dalla "centuriazione romana". Insomma, la storia si avvia molti secoli fa, sino a far diventare Lugo città di portici, di passioni, di socialismo, di spinte repubblicane, in una zona dove l'agricoltura è rimasta l'attività dominante sino alla metà del secolo scorso. Lavoratori indefessi i lughesi, coi prodotti della terra strappati a forza alla natura, un po' madre, per la fertilità, e un po' matrigna per le tante inondazioni. Poi, nel boom economico, ecco l'industria, la piccola e la media, per ricambiare ancora una volta la pelle della città, farla diventare "industriale" senza che dimenticasse, mai, nemmeno un minuto, le tradizioni popolari.

Entrare nel Centro

E così arrivare nel centro storico di Lugo è davvero come immergersi nella storia d'Italia, dove vi sono i segni delle grandi famiglie, come quelle bolognesi dei Pepoli, dei Polentani di Ravenna, dei Visconti milanesi e soprattutto degli Estensi di Ferrara, che hanno dato l'impronta urbanistica attuale. Intanto con il "Pavaglione" su tutto, una contrazione della parola "padiglione", che è stato nei secoli tante cose, da ricovero per i militari, a sede del commercio dei bachi da seta, luogo dove alimentare le discussioni civiche e religiose. Un quadrato di portici, allora, unico, che delimita uno spazio, che, non a caso, si chiama Piazza Mazzini. Ora è il centro commerciale "naturale", di negozi, di bei negozi, e anche il luogo dove è stata posizionata una "macchina del tempo", un orologio pubblico, che ancora funziona, e che è il vanto e una ricchezza della comunità: su quelle lancette si rimettevano gli orologi dei lughesi per poter partecipare alle funzioni religiose e per essere presenti per il tempo della politica, per il lavoro.

Cosa si mangia?

L'infinità dei prodotti tipici della Romagna limita purtroppo il parlare dei prodotti tipici. Non si può, però, tralasciare lo "squacquerone", che già dal nome sembra intrigante: è un formaggio a pasta molle, molto cremoso, che si sposa con la piadina romagnola perché si può spalmare facilmente. E può bastare.

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