
La storia cittadina dalle origini al Rinascimento
il primo documento scritto riguardo Lugo risale all'anno 782; in quanto appartenente a una terra di confine, fu contesa tra lo stato pontificio e numerose famiglie signorili come i visconti e gli este
Lugo è una città le cui origini affondano nella notte dei tempi; nella zona sono stati trovati resti di un villaggio risalente al quinto millennio a.C., la cosiddetta Cultura di Sasso-Fiorano. Ben più corpose sono le notizie che abbiamo riguardanti l’epoca della dominazione romana: all’epoca la via Emilia costituiva il decumano massimo, mentre il cardo ricalcava grosso modo l’odierna strada provinciale Quarantola. Nel V secolo d.C. ebbe inizio un periodo di raffreddamento climatico che sarebbe durato secoli e che causò lo spopolamento della zona.
L’anno 782 è molto importante per Lugo: a tale anno risale il documento scritto in cui papa Adriano I cita a Carlo Magno numerosi luoghi di sua proprietà tra cui "fondo Cento”. Nel 1147 in un documento venne citato il fondo "Lucus”, ovvero "bosco sacro” in latino. La città passò di mano numerose volte: concessa in feudo ai Conti di Cunio nel 1161, nel 1202 fu restituita a Papa Innocenzo III, nel 1218 venne distrutta dai Faentini del podestà Talamaccio e nel 1232 presa da Rainiero di Cunio.
Negli anni successivi venne fortificata e si fece trovare preparata durante le guerre tra lo Stato Pontificio e le Signorie che si contesero la Romagna fra Trecento e Quattrocento; in questo periodo passò dai ravennati Polenta ai bolognesi Pepoli fino ai Visconti di Milano. Nel 1437 subentrarono i celebri Estensi di Ferrara, i quali tennero Lugo fino al 1597.